Di seguito riportiamo, per chi volesse rileggere e approfondire, il testo della predicazione di domenica 25 settembre, preparata e pronunciata dal diacono che ha presieduto la liturgia della Parola, Stefano Gardoni.
letture di riferimento: Am 6,1.4-7, Sal 145, 1Tm 6,11-16, Lc 16,19-31.
Sono due le scene che compongono il quadro del racconto evangelico di oggi (cf Lc 16,19-31).
La prima scena riguarda la vita terrena dell’uomo ricco e Lazzaro (cf Lc 16, 19-21).
La seconda scena, invece, ritrae il ricco e Lazzaro, dopo la morte (cf Lc 16, 22-21).
Il ricco, in vita, ha ricevuto beni. Lazzaro, invece, ha ricevuto povertà e sofferenza. La situazione si capovolge con la morte di entrambi. Lazzaro, infatti, è consolato, mentre l’uomo ricco è nei tormenti (cf Lc 16,25).
Altri personaggi appaiono sullo sfondo del racconto. Sembrano personaggi non importanti.
Sono i cinque fratelli dell’uomo ricco, rimasti in vita. I cinque fratelli del racconto siamo noi.
Che cosa faranno quei cinque uomini?
Seguiranno l’esempio del ricco oppure faranno tesoro dell’insegnamento di Mosè e dei profeti? (cf Lc 16,29)
Luca non da risposta. Davanti a loro, si aprono due strade: quella della condivisione dei beni, con chi è nel bisogno, e quella del tenere tutto per se stessi.